Villa di Chiavenna è l’ultimo paese della Bregaglia Italiana prima del
confine con la Svizzera. Si tratta di un paese purtroppo poco conosciuto
rispetto ai “vicini di casa” Piuro e Chiavenna, dai quali si differenzia per la
spiccata anima rurale. Diversi sono i borghi antichi che formano il comune
di Villa, ciascuno con i propri angoli caratteristici e con i propri gioielli più o
meno nascosti da scoprire. Molti sono gli edifici rurali costruiti nei secoli
XV-XVI che ancora si incontrano nel strette vie delle frazioni. Suscitano
meraviglia alcune “chicche” che questi borghi offrono: la Stüa di Tonella,
ad esempio, edificio costruito su pilastri con la tecnica dei “carden”
(tronchi incrociati alle estremità) e dove si trova la ricostruzione di una
dimora rurale antica. Ancora, l’antico torchio di Ponteggia, che stupisce
per l’imponenza e che è stato recentemente recuperato per renderlo fruibile
ai turisti. Ma questa è anche zona di produzione di vino e salumi: oltre
all’abitato di Motta con i suoi crotti, nel centro storico di Villa troviamo un
piccolo magazzino molto particolare, ricavato in un antro sotto un masso
erratico e con una strana iscrizione sull’architrave che porta la data
“5698 dalla creazione dell’uomo”. A proposito di sassi… proprio all’inizio
del paese di Villa si trova il “Sasso del drago”, ieri teatro di una leggenda,
oggi palestra di roccia molto frequentata dagli scalatori.