Lungo l’antica via imperiale di Alemagna, che
collega la Valdidentro alla Baviera, a quota 1930 metri,
si ergeva un’antica struttura fortificata costruita nel
1391, comprensiva di una muraglia che si
interrompeva per un breve tratto in corrispondenza di un valico.
Il tracciato della struttura è delineato in un disegno conservato
presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano. Oggi, a
testimonianza della struttura, sono rimaste solo le due
torri in rovina, le uniche in provincia ad essere state costruite
a difesa di un passo: le Torri di Fraele. A pianta
quadrangolare, i loro muri spessi, irrobustiti agli
spigoli da conci di pietra squadrati, erano privi di porte di
accesso: l’ingresso era collocato in alto, per permettere a
chi le presidiava di ritrarre la scala e svolgere il proprio
compito di custodia in maggior sicurezza: per questo il
passo di Fraele era detto anche “passo delle Scale”.
La torre occidentale, alta più di 13 metri, è la meglio conservata e
misura circa m 6,50 per lato; la torre orientale, posta a strapiombo
sulla valle, è giunta a noi mancante di una parete.
Non sono le particolari Torri di Fraele, ma altresì un’altra
struttura era stata edificata per vegliare sulla valle,
come un custode senza tempo: la Chiesa di Pedenosso.
Alcuni scritti del contado di Bormio riportano testimonianze
sull’esistenza di questa chiesa già nel 1334.
Costruita in una posizione panoramica, questa
particolare struttura è caratterizzata da un portico che ne
circonda tutto il perimetro, dal campanile e dalla posizione arroccata.
La ricchezza e magnificenza degli interni non rispecchiano,
però, il turbolento passato della Chiesa che fu, nel corso
della storia, fortezza e rifugio per cavalli.