Piuro, l’antica Plurium, in origine Proro. Oggi Piuro è il paese
della memoria di quello che fu. Una cittadina molto importante,
fiorentissima e ricchissima. La presenza di cave di pietra ollare e
la maestria dei piuraschi nella sua lavorazione portarono ulteriore
ricchezza nel paese, le cui importanti famiglie erano conosciute in
tutta Europa – già nel 1200 – come abili commercianti di merci, pietra
ollare e seta in primis. Dal 1400 i commerci divennero sempre più
importanti, grazie alla posizione strategica di Piuro nel passaggio delle
merci tra l’Italia e i paesi mitteleuropei. Piuro ebbe quindi a vantarsi
del proprio benessere e della propria bellezza: un paese montano,
ma raffinato ed altero, con importanti palazzi nobiliari… fino al 1618,
anno in cui avvenne una catastrofica frana dal monte Conto, che seppellì
completamente il borgo di fondovalle, con circa un migliaio di abitanti.
Ciò che oggi rimane dell’antica Piuro sono le vestigia di Belfort, area archeologica
dove negli ultimi decenni sono stati compiuti scavi per riportare alla luce i resti
di uno dei palazzi dei Vertemate, importante famiglia piurasca. L’area di Belfort è
visitabile, così come il museo, all’interno della sacrestia della chiesa di Sant’Abbondio,
che conserva molti interessanti reperti rinvenuti durante le diverse campagne di
scavo che si sono succedute. Ma non è tutto. Gli scavi continuano, per l’impegno
degli enti e delle associazioni locali e si preannunciano nuove scoperte e nuove
sorprese, per ritrovare la memoria di quello che fu.