Un piccolo museo dalla grande memoria. Così si può definire il
Museo dei Picapreda che sorge proprio di fronte al Municipio di Novate
Mezzola. In questo luogo sono stati raccolti i ricordi fotografici di un tempo
che fu, quando gli abitanti del paese erano quasi tutti dediti all’estrazione
e lavorazione del granito locale; osservare queste foto rimanda al passato
e trasmette in maniera profonda l’idea dei sacrifici, della fatica, delle difficoltà
legate ad un mestiere così duro, in una montagna così aspra.
Il Museo dei Picapreda è anche una raccolta di attrezzi per la lavorazione
del granito locale, il Sanfedelino, che – per le sue qualità e il suo
aspetto – veniva utilizzato per pavimentare le strade e le piazze delle
maggiori città del Nord Italia. Quello dello scalpellino, il “picapreda”
appunto, era un mestiere che oltre ad essere duro e pericoloso – per i
luoghi impervi dove si svolgeva e per gli attrezzi rudimentali utilizzati – necessitava
di una preparazione lunga e impegnativa. Non si trattava solo di estrarre i
blocchi di pietra, ma anche di dare loro forma attraverso una lavorazione
che ne garantisse l’integrità e la durata nel tempo. Un mestiere a cui i
ragazzi venivano educati da giovanissimi, una vera e propria arte che
pare sia stata portata qui nel Settecento dagli stessi Maestri Comacini,
da secoli artisti della pietra provenienti dalla Val d’Intelvi.
Per visitare il Museo contattare il Comune di Novate Mezzola.