Arrivare al Passo Spluga è il compimento di un percorso, di un
viaggio che è prima di tutto un’esperienza di scoperta e di stupore.
Il paesaggio della Valle cambia continuamente da Chiavenna a San
Giacomo Filippo, lungo una salita che attraversa borghi antichi che
sembrano sospesi nel tempo. Poi la strada diventa sempre più
impervia, suggestiva, e attraversa la valle stretta dove roccia e
vento si incontrano nell’abisso, fino a lambire il borgo di Madesimo e
oltre…qui il paesaggio cambia di nuovo e diventa quasi lunare.
Prima di giungere al villaggio di Montespluga si incontra l’omonimo
lago artificiale, un bacino le cui acque nella bella stagione hanno un
colore blu intenso, che contrasta con le rocce circostanti, con i prati
di un verde acceso e con le macchie di colorati fiori alpini, tra cui gli
spettacolari rododendri. Arrivare qui è davvero un’emozione inaspettata.
All’estremità del lago, come in attesa di accogliere, il paese di Montespluga: poche
case, pittoresche, antiche, e gli alberghi storici che ricordano il viavai
secolare dei viandanti. Il fascino di un piccolo villaggio di confine, sonnecchiante
nella propria routine di osservare il passaggio di turisti forse più preoccupati dalla
meta che dalla bellezza del viaggio. Oltrepassato Montespluga, a soli 3 chilometri,
si giunge al Passo Spluga, porta d’ingresso al territorio Elvetico, punto d’incontro
con altre culture che da secoli dialogano con quella della “Val di Giust”.