“Uno degli scopi di questi giardini alpini è quello di raccogliere
le principali piante della flora alpina per facilitarne lo studio e conservarne
quelle forme più rare (…) In secondo luogo nei giardini alpini si debbono
coltivare e raccogliere quelle piante aromatiche, medicinali più rare o
ricercate e quelle foraggere, che possono servire per il miglioramento dei
prati e pascoli alpini (….). A questi scopi pratici se ne aggiunge un altro (…)
cioè insegnare l’amore e il rispetto alle piante e contribuire alla conservazione
del patrimonio di bellezza delle nostre montagne”. Queste sono le parole del Prof.
Ugo Brizi, presidente dell’Associazione Italiana Pro Piante Medicinali, nel 1925,
quando il giardino alpino venne da lui inaugurato dopo 5 anni di lavoro per la sua
preparazione. Un progetto sicuramente all’avanguardia per quei tempi, in un
paese come Madesimo che viveva diviso tra la cultura rurale della popolazione
locale e quella aristocratica dei villeggianti della prim’ora, principalmente milanesi che
qui soggiornavano per diletto. La prima collocazione del giardino alpino fu su un terreno
di proprietà del “Grand Hotel Madesimo” di circa 10.000 mq. Oggi, dopo quasi un
secolo, quella del giardino alpino è una bella realtà che dal 2003 ha trovato nuova
linfa, nuova vita e una nuova collocazione nella Valcava grazie all’impegno di enti e
associazioni locali. Un parco ricchissimo di spunti, itinerari, ambienti che costituiscono
uno spaccato dell’ecosistema alpino: oltre 170 specie botaniche, che qui hanno
trovato un luogo ideale, amico, protetto.