Può un prodotto tipico antico e quasi dimenticato diventare un oggetto di moda?
Certamente sì, se a mobilitarsi sono un’amministrazione comunale, quella
di Lanzada, un gruppo di anziane signore detentrici di un’antica arte e
un gruppo di giovani ragazze volenterose. Ed è così che nasce nel 2014
il progetto di rilancio della produzione dei pedü, calzature tradizionali della
Valmalenco. Si trattava di scarpe prodotte con le stoffe di vecchi abiti, cucite
con filo e un grosso ago. Anche la suola era in stoffa, diversi strati
cuciti insieme, per assicurare alla calzatura la massima resistenza e
l’impermeabilità. Fino agli anni ’50 i pedü venivano realizzati dalle
donne, soprattutto nel paese di Lanzada, e utilizzati in ogni occasione
dagli abitanti della Valmalenco: dal lavoro in montagna, a quello dei
minatori nelle miniere, alla vita di tutti i giorni, fino alle calzature ornate
con nastri e fiocchi destinate alle feste religiose.
Nella seconda metà del secolo scorso, la tradizione dei pedü è
andata perdendosi, queste scarpe sostituite da quelle più “moderne”
ormai facilmente reperibili. Poche sono rimaste le donne in possesso della manualità
per la produzione delle tradizionali calzature, signore motivatissime a tramandare
il loro sapere alle nuove generazioni. Oggi, grazie a questa volontà e alla
collaborazione con la scuola di operatore della moda e sartoria del
Polo di Formazione Professionale di Sondrio, diverse giovani possono
imparare quello che potrebbe essere un vero e proprio mestiere: i Pedü
sono diventati, grazie alla creatività delle ragazze e all’esperienza delle
signore, un prodotto “fashion”, in grado di guadagnarsi l’attenzione e il consenso del mercato.