Due campanili imponenti, che presidiano questo angolo di Valtellina:
quello della chiesa di San Giuseppe a Grosio e quello del Santuario
della Madonna delle Grazie a Grosotto. Due simboli forti, i simboli di
un’identità religiosa da rimarcare in maniera decisa di fronte alla
minaccia protestante durante la dominazione dei Grigioni, tra il 1512 e il 1797.
In realtà il Santuario della Madonna delle Grazie di Grosotto ha origini
più antiche, precisamente la sua fondazione risale al 1487 a seguito
di un evento miracoloso che coinvolse la cittadinanza grosottina:
l’esercito grigionese, nella prima incursione in Valtellina giunse qui a
Grosotto e si trovò di fronte la popolazione in preghiera o,
come racconta la leggenda popolare, alla Madonna stessa
sfolgorante di luce. Intimoriti, i soldati passarono oltre
risparmiando il paese di Grosotto dal saccheggio.
Nel 1609 iniziò l’edificazione del Santuario attuale, molto più
imponente e ricco rispetto alla prima chiesa. La facciata ha linee
semplici; una volta varcato l’ingresso, l’interno colpisce per la
maestosità e la delicatezza, per gli splendidi affreschi e per gli
stucchi sobri e pregiati. Ma soprattutto, ciò che maggiormente
lascia stupefatti è l’ancona dell’altare: ricchissima, quasi
monumentale, da far mancare il fiato. Così come l’organo,
un’opera grandiosa, completamente intagliata con motivi
simbolici, colonnine, decorazioni, angeli, storie di fede….Il viaggiatore
che giunge davanti al Santuario di Grosotto deve allora chiudere
gli occhi, varcare il portone e lasciarsi abbracciare da questo
tempio straordinario, dove la devozione è vivissima e palpabile.