La storia di Chiuro è indissolubilmente legata alla figura del feudatario e condottiero Stefano
Milite Quadrio, personaggio di spicco del Medioevo valtellinese, che portò Chiuro a vivere un
periodo di ricchezza e splendore.
A lui è dedicata la piazza principale del paese ove si affaccia il
suo palazzo fortificato che, nonostante le inevitabile modifiche apportate nei secoli, conserva
ancora intatto il suo fascino.
Il ricco passato di Chiuro emerge anche nell’antico oratorio dedicato
all’Immacolata Concezione “per gli esercizi spirituali della Confraternita di santa Marta” e dalle
case che fino al Seicento furono sede della casa parrocchiale.
Particolarmente folcloristica è via Opifici. Anticamente fiancheggiata da mulini alimentati dalla roggia che scorre quasi parallela, è
custode di un antico passato: un tempo era zona artigianale, con mulini, una filanda, una segheria,
il laboratorio per tritare la paglia, la cabina elettrica e la distilleria di grappa.
Tra le tante strutture e i tanti palazzi, degno di nota è sicuramente Palazzo Quadrio de’ Maria
Pontaschelli costruito XVI secolo, notevolmente ampliato e abbellito nel ‘700 è oggi bene
protetto dal Fondo Ambiente Italiano.
Finissime decorazioni a stucco, impreziosiscono le mura
storiche accompagnando delicatamente l’occhio verso affreschi dai motivi mitologici, quali il Ratto
d’Europa, e scene tratte dall’Antico Testamento.
Testimonianza dell’incredibile ricchezza del
tempo è il monumentale camino in marmo policromo. Nel cortiletto attiguo al palazzo si trova una
loggia lignea a due piani, rarissimo esempio superstite di antica dimora valtellinese.