Uno stretto corridoio tra l’Italia e la Svizzera, dove le strade
tortuose e impervie vengono da sempre percorse da
viandanti, commercianti, pellegrini ed eserciti…questa è la Valle Spluga.
Queste strade, questi paesi hanno moltissime storie da
raccontare, sono un vero e proprio “Museo diffuso”; ed
ecco il perché dell’Ecomuseo della Valle Spluga, che
vuole valorizzare tutte le peculiarità paesaggistiche, etnografiche, culturali, religiose
di questa valle per fare in modo che popolazione e turisti possano gustarle
ed apprezzarle al massimo. L’Ecomuseo è quindi una “rete sociale e ambientale”
che offre diverse esperienze al viaggiatore moderno: itinerari
naturalistici, culturali, storico-architettonici, etnografici, con diverse
tappe e diverse difficoltà di percorrenza, a seconda degli utenti.
L’Ecomuseo della Valle Spluga ha la propria sede e il proprio
centro informazioni in un palazzo storico di Campodolcino, donato
alla fine del 1700 da un abate al paese per poter essere di utilità
pubblica; il MUVIS (Museo della Via Spluga) è il cuore, la sintesi
dell’identità e della cultura della valle. Qui si conservano memorie
della vita della Valle, libri, cartoline, manufatti tradizionali come Stua
(soggiorno di casa riscaldato, ecco perché “Stua”) e
Carden (abitazione con tecnica costruttiva tradizionale).
Una curiosità: pochi sanno che la Val San Giacomo (questo il nome tradizionale della Valle)
ha dato i natali ai maggiori produttori di grappa ancora esistenti.
Volete sapere il perché? Il MUVIS vi aspetta! Info www.ecomuseovallespluga.it
Produttore: Batoc67 srl.
Una produzione esecutiva: IL BIANCOSPINO cooperativa sociale